• made in Italy
  • made in italy è il paradosso della situazione attuale: l'orientalizzazione del mondo del lavoro, figlia dell'avidità che negli anni ha trasferito gran parte del made in Italy. Costo del lavoro e di produzione inferiori, tutele e controlli quasi inesistenti costringono i paesi ospitanti a sfruttare le proprie risorse umane con l'unico scopo di massimizzare il profitto. Oggi la Cina è qui. Human Resources
  • l'artista luca razzano nasce nel 1977 a Torino, dove vive e lavora. Si divide fra il lavoro di chirurgo oculista e la passione per la creazione artistica. Dotato di una spiccata abilità manuale, inizia la sua ricerca artistica con la pittura ad olio ma ben presto orienta la sua sperimentazione sui materiali poveri come il ferro, la tela grezza, la iuta, lo spago, il silicone e i pigmenti, percorso che lo porta nel 2003 a concepire Human resources. Human resources è un progetto nato dall'analisi del rapporto tra massa e singolo individuo; migliaia di bamboline di iuta uguali rappresentano la massa in senso lato, un numero imprecisato, smisurato di identiche figure impersonali, unità di una serie infinita, o quasi. Il quasi sono i singoli, le identità particolari, esseri speciali che meritano di portare un cuore sotto la propria pelle di iuta. Dall'evoluzione di Human Resources nasce il progetto Made in Italy, presentato per la prima volta in questo catalogo. L'ironia e il coinvolgimento sociale sono alla base di tutte le opere dell'artista. Luca Razzano ha esposto le proprie opere in prestigiose gallerie private, mostre pubbliche e selezioni di concorsi.
  • 2014 意大利製造- Made in Italy, personale 2012 @bt34 - Torino - collettiva istituzionale c/o assessorato alla cultura della regione Piemonte 2008 a MADE IN TURIN - Torino - Palazzo Birago di Borgaro (cat) a collettiva 'IO ESPONGO' - Azimut associazione culturale 2007 • personale Palazzo santa Chiara - Chivasso a cura di Diego Bionda • "The Object" collettiva c/o Alfa Teatro Torino in collaborazione con Aerowny Thomas • Artissima - Ermanno Tedeschi Gallery • ArtVerona - Ermanno Tedeschi Gallery a MiArt - Ermanno Tedeschi Gallery • Bologna arte fiera - Ermanno Tedeschi Gallery a collettiva 'IO ESPONGO' - Azimut associazione culturale 2006 a premio speciale Ass. Azimut concorso 'IO ESPONGO' di Torino edizione '06 e segnalazione della giuria di qualità (cat) • Artissima - Ermanno Tedeschi Gallery a MiArt - Ermanno Tedeschi Gallery • 'La luce e l'anima' personale galleria Ultime Frontiere Torino a collettiva 'IO ESPONGO' - Azimut associazione culturale 2005 a personale GALLERIA WUNDERKAMMER Torino a collettiva Rassegna d'Arte Contemporanea Saturarte di Genova (3-20 dic) in contemporanea con il Concorso Nazionale d'Arte Contemporanea Saturarte. Segnalazione della critica dell'opera presentata (cat) a finalista concorso 'IO ESPONGO' di Torino edizione 05 con (cat) a vincitore premio speciale della giuria SALUZZO ARTE con pubblicazione opera vincitrice (cat) a collettiva 'IO ESPONGO' - Azimut associazione culturale 2004 a personale SALUZZO ARTE CONTEMPORANEA (cat) a vincitore del premio della critica " CONCORSO MATTEO OLIVERO 2004" svoltosi in contemporanea a SALUZZO ARTE 04 (commissione critici: Giuseppe Biasutti, Sergio Innocenti, Vittorio Falletti, Filippo Mangione, Paolo Infossi) (cat) a collettiva c/o GALLERIA WUNDERKAMMER di Torino A. Guerrini, A. Fabris, E. Bersezio a personale "HUMAN RESOURCES" c/o spazio arte Scapadacà di Torino a collettiva nazionale organizzata dal GAl Aosta "CHE BAMBOLA SEI?" presso la Sala D'arte comunale di Aosta - settembre (cat). a collettiva 'IO ESPONGO' - Azimut associazione culturale 2003 a collettiva c/o GALLERIA WUNDERKAMMER a collettiva 'OPERE AL MURO 03' di Torino (cat) a collettiva 'IO ESPONGO' - Azimut associazione culturale
  • Luca Razzano, attraverso il progetto H. R., vuole riportare l'attenzione sul concetto di risorsa in termini di bene prezioso e umano, identita personale, che collide con l'indifferenziazione progressiva contemporanea. Chi si avvicina al mondo del lavoro oggi, si piega a regole di mercato inimmaginabili fino a qualche decennio fa, frutto di un liberismo economico applicato, anzi distorto, da governi guidati unicamente dalla logica del profitto. 意大利製造 - made in ltaly e la naturale evoluzione di Human Resources ed evidenzia il paradosso della situazione attuale: l'orientalizzazione del mondo del lavoro, figlia dell'avidità che negli anni ha trasferito gran parte del made in Italy, vanto del nostro Paese, a essere prodotto nel sud est asiatico. Costo del lavoro e di produzione inferiori, tutele e controlli quasi inesistenti, spingono gli imprenditori italiani verso una delocalizzazione selvaggia che compromette irrimediabilmente il settore manufatturiero, costringendo i paesi ospitanti a sfruttare le proprie risorse umane con l'unico scopo di massimizzare il profitto. Per lungo tempo la Cina ha rappresentato nell'immaginario collettivo il luogo dove la mano d'opera era l'icona del lavoro spinto al di là di orari, salari e fatica, un'infinita offerta di lavoratori che progressivamente si ricambiavano, sostituivano, in maniera quasi impercettibile, perdendo l'identità individuale. Made in Italy raccoglie l'ultima produzione di Luca Razzano, Oltre duemila bambole cucite in iuta, che invadono lo spazio della galleria. Un tappeto umano indistinto, risorse umane calpestate, sopra le quali svetta
  • la scritta made in Italy, volutamente in cinese. Inversione della scritta made in China che per molti anni abbiamo avversato come simbolo di bassa qualità, dimenticando ingenuamente o falsamente che la malattia partisse proprio dal nostro Paese. Altre risorse umane sono intrappolate in teche di plexiglas, composte in movimento o stipate senza respiro. Stanze in cui lo spettatore ritrova personaggi cuciti e incollati, uniti per immortalare un istante di vita, che voyeuristicamente ci si ferma a osservare. Quadri di confusione, amore, lotta, claustrofobia. Quadri di vita quotidiana e standardizzata. Il palesemente ripetitivo si rivela poi continuamente reinventato nella fase di composizione dell'installazione. Le serie di teche diventano fotogrammi sulla parete della galleria. Nella ripetizione delle teche, il visitatore riscopre il cuore in iuta: un elemento ricorrente nelle opere precedenti, reinventato appositamente per made in Italy. Il cuore è seriale come le bambole a cui appartiene e, provocazione nella provocazione, personaggi indistinguibili e anonimi hanno anch'essi un cuore, sempre identico. Il percorso di Luca Razzano è sempre stato legato alla scelta del materiale e al sapere artigianale. L'incontro con la iuta ha segnato la svolta: da un lato, l'irregolarità della materia, la realizzazione manuale delle singole bambole, ritagliate a mano e cucite a macchina una ad una, rivelano il concetto di massa informe e indistinguibile di risorse umane, dall'altro, la casualità delle scritte serigrafate sui sacchi da caffè, permettono all'ostentata ripetitività di esprimere un'impercettibile e fondamentale differenza. Tale diversità rappresenta il punto di partenza, che made in Italy vuole suggerire, per ragionare sul valore che vogliamo attribuire al lavoro e all'individuo per non diventare i cinesi di noi stessi.